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oleand mar 16

Dopo le polemiche che sono seguite al taglio degli alberi in zona  Sant’Alfonso il sindaco si è affrettato a rispondere a chi aveva sollevato più di qualche dubbio sull’opportunità dell’operazione. La motivazione dunque, come leggibile  su facebook, è da rintracciarsi nel fatto che i tigli non potevano crescere in presenza dei balconi e per questo sono stati abbattuti e sostituiti nel giro di poco tempo da piante di oleandro.  Riportiamo a riguardo il commento di Alberto Colazzilli, esperto e co-fondatore del Coordinamento Nazionale Alberi e Paesaggio (CONALPA): Dunque, che ci potevano essere dei problemi con i palazzi posso capirlo ma li si poteva gestire in maniera differente con potatura adeguata. Se questa è la filosofia vuol dire che tutti gli alberi in città sono fuori legge. Il tiglio è uno dei migliori alberi per sottrarre polveri sottili. Pessima poi la scelta degli oleandri perché non sono ottimi alleati nella sottrazione del particolato atmosferico e se non vengono gestiti con dovute potature diventano brutti. Nella sostituzione io avrei scelto l'Eleagnus angustifolia che è il miglior arbusto anti inquinamento. Altezza massima a maturità 7-8 metri. Albero di terza grandezza ampiamente gestibile in ambienti urbani e non ingombrante. Ottimo per climi marittimi come quello di Francavilla.

 Ed ancora: “In una città cementificata il concetto dovrebbe essere quello di adattare la pianificazione urbanistica al verde esistente. Questo sindaco fa il contrario! Adatta gli alberi e gli arbusti al cemento pensando di fare cosa giusta. In realtà non si può parlare di miglioramento della qualità della vita ma di un peggioramento a scapito della cementificazione. Gli oleandri io li userei per aree pedonali, piste ciclabili, bordi delle strade, ma in un contesto urbano come questo fanno molto poco”. Come in passato rimaniamo ancora una volta attoniti a fronte delle decisioni prese da Luciani per quanto attiene al patrimonio arboreo della città. 

 

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