“Odio gli indifferenti. Credo che vivere voglia dire essere partigiani. Chi vive veramente non può non essere cittadino e partigiano. L’indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti [.…] Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo.
Antonio Gramsci – Indifferenti - 11 febbraio 1917
Questo giornale nella sua lunga vita (nel mese di maggio ricorre appunto il trentennale della sua prima uscita in edicola) non ha mai nascosto le sue idee, non è mai sceso a compromessi nè ha cercato sotterfugi per mascherare come la pensava. Nelle varie tornate elettorali si è sempre schierato. La parola sinistra è per noi il riferimento.
Riportiamo per intero l'articolo pubblicato su Primo Foglio nel mese di aprile. Quanto scritto è quindi antecedente ai recenti sviluppi legati al nuovo documento della Soprintendenza (foto allegata). Segue il link al video in cui Stefano Di Renzo rende noto il contenuto della lettera della Soprintendenza a lui indirizzata.
Riceviamo e pubblichiamo di seguito un intervento del Sig. Nicola Miccoli che ne ha fatto esplicita richiesta sulle pagine di facebook indicando le colonne del nostro giornale come luogo dove chiarire la sua posizione circa la vicenda del muro abbattuto e l’intervento edilizio presso l’area adiacente di Torre Ciarrapico.
E' ormai ora di fare chiarezza sulle continue e pretestuose polemiche sulla questione della rimessa interrata di Nicola Miccoli. Ripercorriamo i fatti: Nicola Miccoli, legittimo proprietario di un sito confinante con l'area comunale alle spalle della torre Ciarrapico, chiede il permesso di costruire una rimessa interrata all'interno della sua proprietà che il Comune rilascia in aderenza alla legge n°122 del 1989. Successivamente chiede al Comune di poter attraversare l'area che, dal dopo guerra, viene utilizzata come parcheggio da tutti gli abitanti della zona anche da chi ha contestato. Nicola Miccoli ottiene dall'Amministrazione Comunale il permesso richiesto ed in cambio si impegna a sistemare l'area stessa secondo le indicazioni fornite dai tecnici comunali.
Dopo le polemiche che sono seguite al taglio degli alberi in zona Sant’Alfonso il sindaco si è affrettato a rispondere a chi aveva sollevato più di qualche dubbio sull’opportunità dell’operazione. La motivazione dunque, come leggibile su facebook, è da rintracciarsi nel fatto che i tigli non potevano crescere in presenza dei balconi e per questo sono stati abbattuti e sostituiti nel giro di poco tempo da piante di oleandro. Riportiamo a riguardo il commento di Alberto Colazzilli, esperto e co-fondatore del Coordinamento Nazionale Alberi e Paesaggio (CONALPA): “Dunque, che ci potevano essere dei problemi con i palazzi posso capirlo ma li si poteva gestire in maniera differente con potatura adeguata. Se questa è la filosofia vuol dire che tutti gli alberi in città sono fuori legge. Il tiglio è uno dei migliori alberi per sottrarre polveri sottili. Pessima poi la scelta degli oleandri perché non sono ottimi alleati nella sottrazione del particolato atmosferico e se non vengono gestiti con dovute potature diventano brutti. Nella sostituzione io avrei scelto l'Eleagnus angustifolia che è il miglior arbusto anti inquinamento. Altezza massima a maturità 7-8 metri. Albero di terza grandezza ampiamente gestibile in ambienti urbani e non ingombrante. Ottimo per climi marittimi come quello di Francavilla.”
Ed ancora: “In una città cementificata il concetto dovrebbe essere quello di adattare la pianificazione urbanistica al verde esistente. Questo sindaco fa il contrario! Adatta gli alberi e gli arbusti al cemento pensando di fare cosa giusta. In realtà non si può parlare di miglioramento della qualità della vita ma di un peggioramento a scapito della cementificazione. Gli oleandri io li userei per aree pedonali, piste ciclabili, bordi delle strade, ma in un contesto urbano come questo fanno molto poco”. Come in passato rimaniamo ancora una volta attoniti a fronte delle decisioni prese da Luciani per quanto attiene al patrimonio arboreo della città.
Proseguono i lavori di sostituzione, ammodernamento e messa in sicurezza dell’intera illuminazione pubblica della città. In questo campo la regione Abruzzo, attraverso tutti i suoi Comuni ha aderito al cosiddetto “Patto dei Sindaci” , un accordo tra enti pubblici teso al raggiungimento dell’obiettivo del cosiddetto 20-20-20 ( 20 % in meno di C02, 20 % in più di energie rinnovabili entro il 2020). Per i Comuni l’aver ratificato questo patto significa la possibilità di intervenire su reti di distribuzione e strutture pubbliche per il loro miglioramento in termine di funzionalità e risparmio energetico con soldi e finanziamenti pubblici ( in parte dalla Comunità Europea). In particolare il progetto ELENA, a cui inizialmente il Comune di Francavilla aveva aderito , permette una serie di finanziamenti e agevolazioni,oltre all’ assistenza e consulenza tecnica gratuita. L’amministrazione Luciani, a detta del Sindaco sulla base di un approfondito studio di tecnici incaricati, coordinati dal Consigliere Antonio Iurescia (?!) ha deciso di uscire dal progetto per affidare con gara d’appalto normale i lavori in questione. Ora, dopo l’intervento di sostituzione di pali, quadri elettrici e lampadine, su social network si registrano vari interventi di protesta che stigmatizzano il mancato o parziale funzionamento della nuova illuminazione. Il Sindaco ha provato a giustificare la scelta dell’uscita dal progetto ELENA ed ha chiesto di attendere la conclusione dei lavori per poter dare un giudizio su quanto fatto (tra alcuni mesi). Rimane il fatto che, oltre ai problemi lamentati, la scelta di uscire dal Progetto ELENA è stata una rinuncia a finanziamenti pubblici, di cui altri Comuni viciniori quali Torrevecchia e Ripa Teatina, ad esempio, hanno usufruito.
red da Primo Foglio n. 1, febbraio 2016
Abbiamo intervistato Franco Cambi, già facente parte della presidenza nazionale della Confederazione Nazionale dell’Artigianato e Presidente Regionale CNA ed attuale Presidente di CNA pensionati Abruzzo, sulla situazione che si è andata definendo all’interno della sinistra di Francavilla in vista delle elezioni amministrative del 2016.
A pochi mesi dalle elezioni non è ancora chiaro quali saranno gli schieramenti e i candidati che si opporranno a Luciani. C’è confusione anche a sinistra dove è in atto un vero e proprio scontro sulla possibilità di vedere Sel schierata in coalizione con Luciani. Cosa sta accadendo?
Bisognerebbe intanto definire cos’è la sinistra a Francavilla; sicuramente non è rappresentata dall’attuale sindaco Luciani. Lo dimostrano le sue scelte in campo amministrativo nonchè la sua passata appartenenza al PDL prima di venir candidato dal PD nel 2011 . Detto questo, nella nostra città dal 2008 è attivo il gruppo di Uniti a sinistra che dal 2011 ha instaurato una proficua alleanza con il circolo di Sinistra ecologia e libertà, basata sulla comunità di intenti su temi essenziali. Questa convergenza è proseguita per tutti questi anni vedendo i due gruppi procedere affiancati a supporto di svariate lotte e iniziative fino all’adesione al progetto politico di Verso Francavilla per la creazione di una coalizione in opposizione a quella guidata da Luciani e al centro-destra. L’apertura di credito nei confronti del sindaco da parte di un ex iscritto a Sel ha dato il là ad una serie di eventi che ad ora stanno condizionando il percorso di una sinistra unitaria a Francavilla.
Alla luce di quanto visibile nella foto chiedo ai componenti del comitato Salviamo gli alberi di Viale Nettuno, ora passati "dall'altra parte della barricata", Pezone e compagnia bella, che senso ha tutto questo? Quale scelta lungimirante sta alla base del taglio di questi alberi di Via Maiella? Loro che ora stanno vicino al "timoniere" possono dare una risposta!
In attesa
Moreno Bernini