Da Primo Foglio n. 2, aprile 2016
Abbiamo annunciato sulla stampa l’incontro nella nostra sede con la Dott.ssa Ariane Sept dell’Università di Berlino che ha scelto il confronto con la nostra associazione quale interlocutore privilegiato per un suo studio sulla nostra città. Dopo qualche giorno dalla sua permanenza a Francavilla, ci ha inviato un abstract delle prime fasi del suo lavoro per conto della facoltà di urbanistica e Sociologia dell’Università tedesca.
Un’interessante istantanea di Francavilla “scattata” da un occhio imparziale e professionale. La incontrammo nella nostra sede a conclusione della sua permanenza in città, ad inizio anno, avendo scelto il confronto con la nostra associazione quale interlocutore privilegiato.
“[ I Parte ]
“Che cos’è la qualità della vita nei piccoli centri? Se Francavilla al Mare da circa 15 anni fa parte dell’associazione Cittaslow, allora deve essere una “città del buon vivere”. Detto questo sono venuta per quasi un mese fuori stagione per capire meglio cosa potrebbe significare “qualità della vita”. Certo, potevo anche andare ad Orvieto, Greve in Chianti, Todi o altri posti del genere. Ma non sono questi gioielli famosi che mi interessano, e dato che l’ex sindaco Angelucci un tempo era perfino presidente dell’associazione Cittaslow, Francavilla mi sembrava un buon esempio.
Vediamo un paio di requisiti delle Cittaslow per capire meglio cosa si potrebbe intendere con “buon vivere”. Iniziamo con le politiche dell’ospitalità, il primo punto si chiama “Good welcome (training of people in charge, signs, suitable infrastructure and hours)”.
Vado allora all’ufficio per le informazioni turistiche che trovo senza problemi. Purtroppo era chiuso ma non c’era neanche un avviso; che sarà sempre chiuso fuori stagione? Quindi torno diverse volte in diversi orari, ma rimane sempre chiuso. A proposito del carnevale, trovo un volantino con un numero di telefono e un indirizzo e-mail per chiedere maggiori informazioni sul carnevale. Chiamo, scrivo… nessuno mi risponde. Poi, poco prima del carnevale trovo lo IAT aperto ed entro tutta contenta. Prendo quei pochi materiali che ci sono e parlo un po’ con la persona che purtroppo ci stava solo per il carnevale e non mi poteva dare tante informazioni sulla città. Di Cittaslow non aveva mai sentito parlare e la lumachina su una delle brochure non mi sapeva spiegare. Peccato. […]
[ II Parte ]
[…] Una cittadina dove poi mi sono mossa rigorosamente senza macchina, solo in bici o a piedi e ho cercato di comprare il più possibile i prodotti della zona. Sono davvero riuscita a mangiare per la maggior parte cibo regionale, grazie al mercato coperto, i mercati settimanali, i pescatori del lungomare e qualche piccolo macellaio e panettiere. Però, rimane il sospetto che, nella realtà quotidiana, solo poca gente cerca di fare la spesa in questo modo. Questo almeno devo pensare se vedo i grandi supermercati e discount lungo la nazionale con davanti i grandi parcheggi spesso pienissimi. Girare in bicicletta a Francavilla, magari non è facile, ma neanche impossibile. Certo, si fa un po’ di fatica per salire sulle colline, ma questo è chiaro visto il territorio e d’altronde mi ha dato una grande soddisfazione arrivare nel parco Villanesi e godermi la vista sui campi o verso il mare. Lo stesso vale per Setteventi e altre parti collinari. Basta che non si prova ad andare fuori le aree abitate, ad esempio verso Chieti, dove si rischia la vita. E comunque sul lungomare c’è la pista ciclabile, per la maggior parte anche comoda. Ma l’avete mai presa dal Viale Alcione verso la Sirena?
Intendo quel pezzo che finisce proprio dopo il ponte (quando si ha quindi una certa velocità) direttamente nella curva per Via Pola… di colpo ci si trova in mezzo alla strada, contro mano…Fortunatamente non sono stata presa da qualche mezzo più veloce di me. Insomma, girare in bici si può ma c’è da migliorare…Vediamo un paio di requisiti delle Cittàslow per capire meglio cosa si potrebbe intendere con “buon vivere”. Un altro requisito riguarda la raccolta differenziata che – una volta capito come funziona – almeno per me ha funzionato benissimo. Però, poi, mi sono chiesta cosa fare prima di partire e mi ricordavo la nuova isola ecologica automatica. Vado a vederla, quella vicino all’Oasi, intendo. Mi sembra un’idea carina ma, purtroppo, come straniera (e quindi senza tessera sanitaria italiana) ci faccio ben poco. Così, dopo la mia partenza, il proprietario di casa si è trovato i resti dei miei rifiuti. Mi è dispiaciuto molto ma veramente non sapevo come risolvere questo problema. A proposito di qualità dell’ambiente: ai cartelli di Francavilla si legge della Bandiera Blu 2015. Ma poi mi raccontano che valeva solo per un piccolo pezzo della spiaggia. E perché i cartelli mi danno un’altra idea? E com’è possibile che sui giornali leggevo di un divieto di balneazione nella parte nord fino a Pescara? Rifletto: se allora da 15 anni Francavilla è Cittaslow, dovrebbe significare che, almeno da 15 anni, si lavora anche sulla qualità delle acque. Ma questo, ipoteticamente, significa che prima non si poteva proprio andare in acqua?”
Ariane Sept
Graduiertenkolleg
“Innovationsgesellschaft heute”
TU Berlin | Institut für Soziologie
